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SPESE NOTARILI: CALCOLO ORIENTATIVO

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Calcolare in linea teorica ad oggi la parcella che potrebbe richiedere un notaio, è un ragionamento assolutamente orientativo.
È proprio nel caso specifico di un atto di compravendita immobiliare che i fattori da considerare prima di stilare una parcella, son davvero tanti.
Per quel che riguarda l’immobile in oggetto, si dovrà considerare:
  •  Caratteristiche dell’immobile
  •  Numero dei proprietari
  • Valore dell’immobile
Per quel che riguarda gli altri parametri, sarà importante valutare:
  • Se si tratta di un atto di acquisto come prima oppure seconda casa
  • Il “livello” professionale del notaio, la sua esperienza, la concorrenza in zona e la stessa area geografica di riferimento
Altri parametri da dover considerare variano poi in base:
  • Alla natura, difficoltà, complessità, importanza delle questioni trattate
  • All’eventuale urgenza della prestazione professionale
  • All’impegno del professionista anche in termini di tempo impiegato.

Come dicevamo, ai costi notarili vanno sommate le cosiddette imposte di registro  riscosse dallo Stato, le quali variano a seconda della tipologia d’immobile acquistato.

L’imposta sulla registrazione è disciplinata dal Dpr n.131/1986, in particolare la recente legislatura ha modificato le imposte di registro applicabili alla compravendita immobiliare e prevede un’aliquota ridotta al 2% per l’acquisto della prima casa ed un’aliquota del 9% per gli altri casi (ad esempio per l’acquisto di una seconda casa).

La base imponibile, cioè la somma su cui viene calcolata l’imposta, può essere determinata dal valore catastale dell’immobile e non dal prezzo di vendita: in questo caso, è previsto un 30% di riduzione sui costi notarili così come previsto dalla legge.

Una volta determinato il valore catastale della casa, ottenuto dal valore della rendita catastale del fabbricato per un coefficiente che varia rispetto alla categoria catastale (ad esempio abitazione di tipo signorile, civile, economico, ecc.) possiamo calcolare le imposte:

  • Per la prima casa avremo il valore catastale moltiplicato per il 2%, cui si somma l’imposta fissa ipotecaria  (50€) e l’imposta fissa catastale (50€);
  • Per la seconda casa il valore catastale è moltiplicato per il 9%, cui si somma nuovamente l’imposta fissa ipotecaria (50€) e l’imposta fissa catastale (50€).

Questi calcoli ci portano ad una riflessione importante: più alto è il costo dell’immobile e la somma de finanziamento, maggiore sarà la parcella da corrispondere al notaio.
Facciamo qualche esempio e calcoliamo l’ammontare delle imposte, nel caso in cui:

A) Stessi acquistando una prima casa con una rendita catastale di 500€;
B) Stessi acquistando una seconda casa con la stessa rendita catastale.

Considerando che il valore catastale è pari a 115,5 volte la rendita catastale, in caso di prima casa, e a 126 volte la rendita catastale, in caso di seconda casa, l’ammontare delle imposte di registro saranno:

A) (500 x 115,5) x 2% + 50€ + 50€ = 1255€
B) (500 x 126) x 9% + 50€ + 50€ = 5770€

 
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